Buongiorno Aureliano

UNA STORIA PER GIOCARE

LA STORIA NATA SUL BLOG    

Ci siamo quasi. Sta per arrivare la prima puntata della storia nata per gioco qui sul blog.

Rispiego di cosa si tratta e faccio alcune precisazioni importanti.

Riassunto delle puntate precedenti

Il blog nasce per caso, non vi ammorberò con la solita lagna. Il fatto che sia ancora attivo dopo un paio di mesi è già, per me, una grande soddisfazione. 

Tra le  tante passioni quella che trova più spazio qui è certamente quella che riguarda lo scrivere e il raccontare.

Non so se io sia in grado di farlo e se io sia in grado di mettere sulla pagina le parole giuste per trasmettere qualcosa agli altri. 

Di certo nella mia vita ho letto tanto ma amare leggere non significa saper scrivere.

Come per tutte le cose c’è bisogno di impegno, di studio e di tanto esercizio. 

Anche se oggi ci si improvvisa qualsiasi cosa, sui social in particolar modo, sono certo che non sia il modo migliore di procedere, quindi sia chiaro che non mi sto improvvisando scrittore.

Questa non è la vetrina per mettere in mostra i miei lavori, che sono, quanto meno, modesti per numero e qualità, ma una palestra in cui fare esercizio confrontandomi direttamente con amici e potenziali lettori. 

Quindi sto studiando, seguendo corsi, leggendo libri e così via. 

E sto scrivendo, cercando di mettere in pratica quello che lentamente apprendo: sperimentando, provando linguaggi e stili differenti cercando di capire, forse quale sarà un giorno il mio, sempre se arriverò ad averne uno. 

La storia del blog

Proprio in questa ottica nasce la storia del blog. 

Nasce per caso dalla scrittura di un post precedente nel quale chiedevo, a chi avesse avuto la sventura di leggerlo, un nome e un mestiere. Questi sarebbero stati i personaggi di una storia a puntate che sarebbe nata e cresciuta in questo spazio.

Qualche disgraziato ha risposto: qualcuno divertendosi con un nome improponibile, qualcuno suggerendo anche un accenno di personalità  e qualcun altro indicando anche un pezzetto di storia. 

Partendo dal primo suggerimento ho iniziato a scrivere senza avere idea di dove andare a parare, semplicemente cercando di dare un po’ di vita al personaggio per vederlo muoversi e interagire con gli altri. Sicuramente accadranno delle cose perché una storia è soprattutto azione. Le scoprirò man mano che andrò avanti. 

Alcune cose me le suggerirete voi, altre accadranno in maniera naturale, come la conseguenza di altri fatti. 

Scrivere un romanzo significa altro

Come voglio ribadire, si tratta di un esercizio che spero sia per me utile. Punto.

Sto imparando che scrivere significa sempre “riscrivere”. 

Anche un semplice racconto, che semplice non è mai, viene sempre riletto e riscritto. Poi va lasciato lì, in una sorta di quarantena, per essere ripreso, dopo un tempo sufficiente, ed essere riscritto di nuovo. Più o meno. 

Ed ogni volta che rileggo un racconto, anche a distanza di molto tempo e che ritenevo finito, mi capita di sentire la necessità di aggiungere o togliere cose, e di cambiarne altre.

Questo tipo di lavoro, nel caso di questa storia, per ovvie ragioni non può essere fatto. 

Questo significa che ci potranno essere, e ci saranno, inevitabilmente incongruenze o differenze di stili. Cercherò naturalmente di seguire un filo e probabilmente giustificherò le differenze cambiando il punto di vista della storia da un personaggio ad un altro.

Insomma, mi sono messo in un bel casino. Vediamo cosa ne verrà fuori.

Ancora un paio di giorni e troverete la prima puntata qui a fianco. 

Come sempre sarò avido di commenti. Fatemi sapere cosa ne pensate, sempre. Accetto tutto: dal commento più bello al “LASSA PERDE”!

La Liggera

Suggerimento

Per tutto ciò che riguarda il “leggere”, vi rimando direttamente ad un saggio di Daniel Pennac: Come un romanzo

Ve lo consiglio con tutto il cuore: è un saggio che si legge, appunto, come un romanzo e vi farà innamorare talmente tanto della lettura che dopo vi verrà voglia di divorare qualsiasi cosa.

A presto.